La Mostra presso Villa Brandolini di Pieve di Soligo approfondirà in particolar modo la produzione pittorica giovanile del maestro, dalla fine degli anni Quaranta agli anni Sessanta. Gli esordi pittorici di Barbaro non sono cosi noti al pubblico e le opere di questo periodo sono piuttosto rare, un nucleo importante di queste è conservato nella vasta collezione della Fondazione Barbaro.
Alla fine degli anni Quaranta e nei primi anni Cinquanta il giovane Barbaro sembra avere come riferimento la pittura di Gino Rossi e della Scuola di Burano.
Nel corso degli anni Cinquanta abbandonerà questo stile e grazie ai numerosi stimoli dei viaggi di formazione all’estero di questo periodo appronterà un nuovo modo di dipingere dalla più spiccata impronta personale.
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